Lo sguardo dell’unghia

Lo sguardo dell’unghia.
Ohara, un allude da sgorghi, dagli orsù da lunghe, dal da ergo su lunghi, Su. No? Rughe dal dagli, so, dagli un sughero a Guido. Da rugosi lunghe, dal, dal dal, daldal, dal re sughi da lungo re, lusinghe, urgo, un rughe, sugo, sughi, urgo, urge, rughe, ogni rughe, Ohara, su ogni rughe sorge. Ungerò sughi, da grado righe da droga nulle sull’unghie. Un drago. Un drago sull’unghia sull’unghie lunghe li grado, duella, sgorghi rughe. Lunghi sguardo, Ohara, lì, lunghe sguardo, Guido, ora, dora lunghe, lì, sud, droghe, ghigno, sud, grugni, nudo sud, gerghi, nudo, ghigno rude sud. Allaghi sud urgendo, allarghi de sud ungo, allarghi do sud unge. Ohara, ara do gli lunghe sud, arda del lunghi sugo, arda dighe, sul lungo, sull’ungo, su lunghe gli do arda, sull’arda due ghigno, arda, gelo, lunghi, sud, dus sud, dussud. Lo so, dì: “Dussud, dai!” Sudo. Godi Ohara? E Guido? Lungo leghi arda sud, dalle de grugni ho su, dalla do gerghi un su, dalla don sughi urge, dalla droghe su ungi, oh Ohara, ohohara, dalla due sgorghi un, dalla dure ghigno su, dalla gerghi nudo su, dalla gerghi un sudo. Rude su, dalla ghigno. Ho ruggine dalla sud. Guido, nega? No, dai! Dalla ogni rughe sud, dalla roghi unge, dalla righe su ungo, dalla sughi urgendo! È già luglio? Sudi? Degno Guido, guarda, l’hangar! Del ladra, draga, ungi. Udì: guardano guardano! Sugli hangar, deluso draga lunghi di dogana righe di draga lunghe. Di ghe? Ah! Rughe salda, dilungo! Dio. Guido. Dio. Guido. Dio. Ohara. Dì: “Dio draga, dio due, dio sud, dio guarda, dio guide, dio salda, dio urge, dio rughe, dio sughi, dio unghie, dio rada, dio neghi, dio lana, dio leghi, dio dune, dio draga già ho nel sud, dio draga sull’ignude, dio draga il sudo lunghe, dio draga ledo su lunghi”.
Due gli hangar, due ghigno, due ghigno ladra, due godi, due, Guido, due Ohara, eludo, due gelo. Ladra! No. Sì? Gli lunghe rada sudo. Sull’hangar guardando sull’eghi indulgo rughe, salda. Ohara, rada sud, rada ladra, rada leggi soldi. Guido, dio draga, dio dia. Salud, Dussud.

Massimo Gerardo Carrese

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