La voce di Oscar

Ogni domenica, Oscar va a messa con una valigia ventiquattrore piena della propria merda. Non sa perché, è spinto a farlo da una voce, che dice: “Fai la cacca nella valigia, chiudila, pulisci i bordi”. Non sa perché, o forse sì. In ogni caso, noi non lo sappiamo.
Occorre dire che Oscar non è un matto. Nella vita fa il ragioniere, quasi il mestiere più antico del mondo. Be’, quando gli gira, per strada picchia la gente. Solo quando è nervoso, bestemmia.
Per questo va a messa, capo chino, aria da orrendo peccatore. Certo, sente il peso dei pugni lanciati contro sconosciuti, ad esempio quando si trova in posti affollati (in coda a un ufficio, sul tram, alle manifestazioni della CISL). No, forse va a messa maggiormente per i pugni tirati, meno per le bestemmie pronunciate.
Non ha avuto più una donna, passati i quaranta. La sua vita talvolta gli sembra una bestemmia. Dev’essere per questo che la domenica si precipita in chiesa con una valigia piena di merda. Non prega, e si sente vuoto. Nella valigia c’è una forza, però, che lo fa sentire al sicuro. Solo qualche volta si guarda in giro con molto sconcerto, sospettando che tra le file di fedeli un naso fino carpisca il suo segreto. Ma sono pure suggestioni. Appena tornato a casa, rovescia il carico della valigia nel water. La voce risuona tra le piastrelle lucide, bluastre: “Bravissimo, Oscar”. È convinto che sia la voce di Dio.

Daniele Muriano