necropoli #2

bello camminare nel cimitero, molte fotografie alle porte, a un certo punto taglio per un sentiero
che va tra tombe in ombra
qui è una asta di ferro posta contro un muro cieco di un edificio piccolo che ha attorno altre cose alberi
e altre costruzioni,
clima freddo
buone foto, rincaso presto viene f e stiamo bene ora, parlo di burroughs stendhal mozart appena
e di atget,
fa un viso imbronciato come chi piange, perché atget era umile e povero
rimango solo, rifletto poco su quanto deve essere duro non fotografare perché non ho soldi per farlo
scende il sole, casa rinfresca
di mattina nell’oscurità anche

Claudio Salvi

necropoli #1

il cimitero è un labirinto, dove comincio a orientarmi, ma se io guardo attentamente, cioè nei
nomi delle lapidi e ancora più da vicino come posso uscire da quel labirinto
o semplicemente come potrei orientarmi,
sono strutture grandi come piccole case, villette che mi danno idea di possedere la geometria
del cimitero
ma non è vero, ancora fatico a

un labirinto un posto dove non è chiaro se il ricordo si perda o si guadagni per uscire,
non è chiaro in realtà se ricordare e dimenticare non sono che una stessa azione della mente,
nel cimitero
le tombe sono fatte di nomi anche e di immagini di morti, non bisogna guardarle ma se guardate
complicano le cose
non è facile infatti allora uscire da un luogo per entrare dentro un altro, lasciare dietro sé un’impressione
di una certa parte
affrontare una scalinata breve camminare tra le case, guardare dentro le porte aperte e altre attività
che sono consuete
vedi, mi perdo qui

Claudio Salvi