
Quando passeggio, guardo il lago, la tv, faccio sesso. Quando leggo, scrivo, in banca, in galera. Alle feste, dal nonno al cimitero. Quando faccio i conti. Quando guardo il computer, l’ora. Quando penso alle parti del giorno, ai giorni, mesi, stagioni, anni, secoli. Alle preposizioni, forme, persone, famiglia e parenti tutti. Quando penso al corpo umano, al coro umano, alle caratteristiche fisiche. Quando indosso vestiti e accessori. Quando mi trucco, sono al telefono, a casa, in soggiorno, in cucina. Quando penso ai verbi che uso nella stanza da letto, in camera del bambino. Quando bestemmio, prego. Quando rido, piango, sono in bagno, nel ripostiglio. Quando ci sono i lavori di casa. Quando sono al supermercato e indico verdure, frutta, contenitori. Quando penso alla morte, ai soldi, ai mestieri, al tempo libero, hobby, strumenti musicali e utensili. Quando ascolto musica, ordino al ristorante, al bar. Quando sono dal medico. Quando penso alle malattie, ai compagni di scuola. Quando sono in ufficio, alla posta, faccio sport, porto fuori il cane. Quando sono davanti a cartelli stradali, professionisti, in città, autostrada, università, aeroporto, paese, automobile, bicicletta, campagna, in giardino. Quando ti abbraccio, litighiamo. Quando guardo gli uccelli, gli animali marini, gli animali in genere. Quando penso al mondo. All’Universo. Quando descrivo il tempo, la terra, il mare, i colori. Quando mi descrivo e mi descrivono. Sono sovrappensiero. Sempre. E me ne rendo conto.
Massimo Gerardo Carrese