tracce

le scritte sui marciapiedi non sono più visibili. le avevano fatte col gesso, che, si sa, allappa quando lo si mette in bocca. la sensazione diventa sintomo, dicono. tra una parola e l’altra non bisogna mai mettere in bocca il dito bianco di gesso, altrimenti si restringe tutto quel che si ha da dire e scompare nella profondità della gola.

l’altro giorno il 913 si è fermato davanti a una giacchetta a maglia verde con una scritta bianca che diceva “super”. un passante l’ha presa e l’ha fissata sul parabrezza, a mo’ di musetta.

vanno forti le narrazioni incise su legno. se ne trovano molte sui pomoli delle gambe dei tavoli ultimamente. occorre girarci intorno più volte in ginocchio, per leggerle. in ogni caso, sono alla portata di tutti. c’è chi, però, sostiene che gli intagli non siano altro che chiacchiere dal pelo ispido.

Eda Özbakay

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