Appunti di lettura: “Libro del sangue” di Matteo Trevisani

Cercare tra le pieghe di un passato remoto l’origine di una maledizione che incombe su un’intera stirpe.
Quanto coraggio ci vuole e quanto è doloroso scoprire che quello che chiamiamo destino non ha a che fare solo con noi, con il nostro modo di essere, con le scelte che crediamo di fare?
Di certo ogni giorno facciamo scelte, ma quanto esse siano consapevoli forse possiamo scoprirlo nel momento in cui il bisogno di conoscenza e la conoscenza stessa divengono necessari per noi come dormire o mangiare.
Il passato, inteso nella sua massima estensione è, come ha detto qualcuno, ammonticchiato sulle nostre spalle. 
Guardarsi indietro illuminando la strada che ci ha preceduto e sgomberare la via che ci attende e che forse attende coloro che verranno dopo di noi.
Rendersi improvvisamente conto di essere figli e figlie della stessa madre, fratelli e sorelle del vento, del mare, degli alberi.
Riflessioni che fanno traballare certezze che credevamo di avere, che aprono nuove vie e ci consentono di attraversare il tempo e lo spazio nudi di fronte a noi stessi. 
Leggere Libro del sangue, leggere i libri di Matteo Trevisani è un’esperienza incredibile, nuova. 
È una porta che si apre dinanzi a noi e che una volta oltrepassata ci regala un cammino di conoscenza e riflessione.
È così che accade ogni volta. E ogni volta quella porta resta spalancata e ci invita ad andare oltre, a non soffermarci sull’uscio.

Cinzia Buccigrossi

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